Le persone decidono di diventare volontari per diverse ragioni: chi per aiutare il prossimo, chi semplicemente per iniziare una nuova attività, chi per dare un nuovo senso alla propria vita e così via. Ma tutti noi volontari ad un certo punto arriviamo a chiederci: ma chi me l’ha fatto fare?
Cercare un senso dietro l’azione del volontariato spesso è la parte più difficile; se vogliamo ragionare da un punto divista legislativo il volontario è colui che effettua in modo spontaneo e gratuito delle attività a favore di altre persone o della collettività. Ma cosa ci rende realmente volontari? Cosa ci spinge a dedicare il nostro tempo libero ad altre persone?
Qualcuno potrebbe pensare che il motivo possa essere religioso (“ama il prossimo tuo come te stesso”), ma non è esattamente corretto, poiché vi sono volontari e associazioni laiche e che si occupano non solo dei bisogni delle persone, ma anche di altri settori come l’ambiente, la prevenzione, l’intervento, dei beni materiali e culturali o più in generale, che vanno a coprire alcune mancanze dello Stato.
Allora dove trovare il senso del volontariato? E’ molto semplice, ognuno a suo tempo e a seconda delle sue modalità un giorno arriva a capire qual è il senso delle proprie azioni, a comprendere quella piccola speranza che abbiamo dentro e che ci dà il coraggio di indossare la divisa con il nostro migliore sorriso.
Personalmente mi ritrovo spesso a pensare che ogni mio piccolo gesto, come ad esempio spiegare ad un bambino i comportamenti da tenere in caso di una calamità, è l’inizio del tracciamento di un solco, che lo porterà ad una maggiore consapevolezza e sensibilità, e che a sua volta potrebbe persino portare quel bambino sulla strada del volontariato.
Vi sono tanti e diversi motivi per cui una persona arriva a fare volontariato e tanti altri e diversi possono essere quelli per dare un senso a ciò che si continua a fare, l’importante è trovare il proprio, e magari condividerlo con quello degli altri volontari, perché il volontariato resta sempre una parte fondamentale della nostra società.
Articolo di Mario Conte – Volontario
Con il ritiro dell’esercito americano dall’Afghanistan è iniziata una delle più grandi crisi umanitarie della storia. Gran parte della popolazione afghana è in fuga e più di 5000 persone hanno trovato rifugio in Italia, che ha promosso iniziative di assistenza e accoglienza con il coinvolgimento della Protezione Civile e delle associazioni di volontariato.
I migranti sono stati accolti in centri temporanei per la quarantena, in particolare in Campania presso il Covid Residence dell’Ospedale del Mare di Napoli. A tutti i rifugiati sono stati forniti dalla Protezione Civile Regionale assistenza medica e beni di prima necessità, fra cui kit composti da abbigliamento, abbigliamento intimo, scarpe, giocattoli per bambini, etc.
Inoltre, grazie anche al supporto delle associazioni di volontariato locali, sono state raccolte molte donazioni di beni dello stesso genere, che sono stati recapitati ai migranti.
L’impegno e sostegno in condizioni di allerta e necessità, è il principio cardine della Protezione Civile e di tutti i volontari e soccorritori, che per garantire accoglienza o ricovero della popolazione individuano luoghi e aree sicure, sia in caso di crisi umanitaria come questa, che di rischio sanitario, meteorologico o ambientale, mettendo in atto operazioni ed attività di assistenza per fornire un aiuto sempre tempestivo, efficace e concreto nelle difficoltà.
Articolo di: Valeria Casaburi & Matteo Annunziato – Volontari
L’Italia, da molti anni, è considerato un paese a elevato rischio sismico. Non c’è nessun posto con rischio di sismicità pari a 0, infatti leggere scosse sono frequenti anche nei piccoli comuni, ma non sempre vengono avvertite dalla popolazione. L’ultimo evento sismico di grande importanza è quello che ha causato il terremoto del Centro Italia: una lunghissima sequenza di scosse iniziata nell’Agosto 2016 e “terminata” agli inizi del 2017.
Tutto ha avuto inizio con scosse di piccole entità nei primi giorni del mese di Agosto, fino alla prima forte scossa avvenuta alle 3:36 del 24 Agosto di Magnitudo 6.0, seguita entro un’ora da altre due scosse di 4.5 e 5.3. Da questo momento la terra non ha più smesso di tremare e in pochi mesi sono state registrate all’incirca altre 65.500 scosse, di cui 3.500 hanno avuto una magnitudo superiore a 2.5, superando persino la media dei terremoti che si verificano in tutta Italia, in un anno, con lo stesso livello di magnitudo.
Una bella porzione del nostro territorio ha, perciò, vissuto un lungo periodo in continua agitazione e apprensione, vedendo intere città (come nel caso del comune di Amatrice, simbolo di questo terremoto) completamente distrutte. Tuttavia, la complessa macchina dei soccorsi, fra cui anche la nostra Associazione, si è messa in moto velocemente, riuscendo a raggiungere anche le frazioni più isolate, salvando numerose vite ed estraendo dalle macerie quasi 500 persone.
L’intervento del Volontariato non è avvenuto solo nelle prime fasi dell’emergenza, ma è continuato nei mesi successivi, offrendo alla popolazione supporto materiale e soprattutto morale. E’ stata l’Italia intera a far sentire il proprio calore agli abitanti del Centro Italia, inviando cibo, abbigliamento e beni di prima utilità.
Insomma, gli italiani sono riusciti a trovare un grande spirito di unione e coesione, mostrando a tutti che non bisogna mai mollare di fronte nessuna difficoltà e che aiutarsi è sempre possibile.
Articolo di: Mario Conte – Volontario
“E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri”.
(Madre Teresa di Calcutta)