A PROPOSITO DI RISCHIO METEO-IDRO…


protezione civile bellizzi - webinar

Per lunedì 6 Dicembre dalle 9.30 alle 13.00 il Dipartimento della Protezione Civile ha organizzato, insieme all’Agenzia per la Coesione Territoriale, la fondazione CIMA e la Regione Sicilia, un interessante webinar in cui si parlerà della riduzione del rischio, in particolar modo del rischio meteo-idro, che nelle ultime settimane ha messo in allerta alcune regioni, tra cui la Campania. Protagonista dell’incontro sarà la Regione Sicilia, vittima di numerose alluvioni, che nell’ambito del Programma PON Governance 2014-2020, intende effettuare un miglioramento nella prevenzione non strutturale del rischio idraulico e idrogeologico.

Per chi fosse interessato, è possibile seguire il webinar a questo link.

Qui, invece, il programma dell’incontro. Tra i professionisti anche Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento della Protezione Civile.

Emilia Esposito – Volontaria

LA PREVENZIONE DEL RISCHIO NASCOSTA NEI “DISASTRI CHE NON SONO AVVENUTI”


scolmatore - protezione civile bellizzi

Novembre è uno dei periodi dell’anno in cui, insieme agli altri mesi invernali, si verificano maggiormente eventi meteo-idro del tipo estremo, allertando spesso intere città.

I toscani ne sanno qualcosa, che il 4 Novembre 1966 furono colpiti dalla più grande alluvione della storia Italiana, che danneggiò Firenze e gran parte della regione, sommergendo interi comuni. Da quell’anno ogni pioggia più o meno abbondante li preoccupa.

Oggi mi interessa ricordare quest’evento per ribadire un concetto che mi sta particolarmente a cuore: la PREVENZIONE DEL RISCHIO. E il rischio meteo-idro, rispetto agli altri, è sempre stato più trascurato. Basti pensare a quello che ci hanno insegnato alle scuole elementari, a ciò che insegnano ai nostri figli, ai nostri fratelli più piccoli: di rifugiarsi sotto al banco se si avverte una scossa, di raggiungere un’area spaziosa e non confinante con edifici pericolosi subito dopo una scossa. Ma del rischio meteo-idro non ci hanno mai parlato, eppure ci conviviamo ogni inverno, chi più chi meno.

Nessuno a scuola ci ha mai insegnato su cosa fare in caso di forte pioggia. E soprattutto si tende a ricordare solo gli eventi rimasti nella storia per i danni provocati, e non per quelli “scampati”, che a mio avviso meritano la stessa importanza.

Sempre restando in Toscana, nel 2019 si è scampati allo straripamento dell’Arno grazie allo scolmatore progettato anni fa, che quell’anno è stato messo in funzione per la prima volta. Lo scolmatore è un canale artificiale che, appunto, ha lo scopo di “scolmare” le acque, riducendo di gran lunga il rischio idraulico.

Quando è stato attivato, nel corso di un altro grande evento estremo che avrebbe potuto provocare gli stessi danni dell’alluvione avvenuta anni fa, è stato ripreso l’intero meccanismo dell’opera progettuale da un drone, e a me, ma credo a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di vederlo, ha fatto venire i brividi, non per ciò che si è visto, ma per ciò che non si è visto (il disastro che non è avvenuto).

A questo proposito ci tengo a ribadire un pensiero di un autore, che ho già espresso in qualche articolo fa: “Costruire una cultura della prevenzione non è facile. Mentre i costi della prevenzione si pagano nel presente, i suoi benefici si godranno in un futuro lontano. Inoltre, tali benefici non sono tangibili; sono i disastri che non sono avvenuti”.

Ecco, forse focalizzarsi sui disastri “non avvenuti” ci permette di convincere noi, e chi gestisce questo paese, che la prevenzione serve per davvero, e la sua efficacia la si può notare non in quello che succede, bensì in quello che non succede.

Per chi se lo fosse perso, qui trovate il video dello scolmatore!

https://www.youtube.com/watch?v=2wcOb4LsF2I

 

Articolo di Esposito Emilia – Volontaria

LA CAMPANIA VERSO LA LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO


Alluvione_2

I recenti terremoti al largo delle coste campane e le alluvioni delle scorse settimane in Sicilia sono la prova concreta di quanto il cambiamento climatico stia aumentando i rischi cui siamo sottoposti.

“Il tema dell’ambiente deve diventare sempre più un tema di attualità, in relazione della responsabilità che abbiamo di lasciare ai nostri figli e nipoti un mondo in cui poter vivere. Stavo pensando in questi giorni di varare un piano per la nostra Regione semplice: la piantumazione in Campania di un milione di alberi”.

Queste sono le parole del governatore della regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del solito appuntamento social del venerdì. Una promessa che se mantenuta sarebbe un enorme aiuto alla lotta contro i cambiamenti climatici. Speriamo dunque che il governatore si impegni fino in fondo alla realizzazione di questo progetto, servono urgentemente provvedimenti atti ad abbattere l’inquinamento e l’utilizzo di risorse non rinnovabili.

Articolo di Matteo Annunziato e Valeria Casaburi – Volontari

RISCHIO ALLUVIONE: COME COMPORTARSI?


Alluvione

Cosa succede quando un nubifragio o una pioggia diffusa e persistente si abbattono su di un territorio reso fragile da un’antropizzazione eccessiva e spesso incontrollata?

Uno degli effetti può essere lo straripamento delle acque di un fiume, di un torrente, di un canale o delle reti fognarie. Questo fenomeno causa numerosi danni a persone, strutture e ambiente per la possibile dispersione di materiale inquinante.

Ma come ci si può proteggere dai rischi in caso di alluvione? Che cosa fare?
– se ti trovi in casa o in un luogo chiuso:
È fondamentale non scendere in cantina, seminterrato o garage poiché sono i posti più pericolosi e saranno subito invasi dall’acqua; se ci si trova in un seminterrato o in un piano basso bisogna salire verso i piani più alti dell’edificio, se invece si abita ad un piano alto offrire ospitalità a chi cerca rifugio dai luoghi sottostanti. Evitare assolutamente di usare l’ascensore poiché potrebbe bloccarsi; aiutare i bambini, gli anziani e le persone con disabilità a mettersi al sicuro. In casa chiudere il gas, l’impianto di riscaldamento ed elettrico. Non cercare di mettere in salvo i beni collocati in luoghi a rischio poiché c’è il pericolo di trovarsi bloccati dai detriti o di essere travolti dal flusso d’acqua.

– se si è all’aperto o fuori casa:
Cercare di allontanarsi il più possibile dalla zona allagata, l’acqua scorre ad una velocità molto elevata e anche pochi centimetri potrebbero farci perdere l’equilibrio o il controllo dell’auto per cui se ci si trova alla guida bisogna evitare di transitare o sostare lungo gli argini dei corsi d’acqua, sopra ponti o nei sottopassi.
Raggiungere rapidamente zone elevate evitando pendii o scarpate che potrebbero franare.

 

La protezione civile in questi casi soccorre le vittime e aiuta a ripristinare le condizioni di normalità ma è comunque necessario tenere a mente queste poche semplici regole per proteggersi da soli in attesa di un loro intervento, o di tutti gli altri addetti al soccorso e alla sicurezza.

 

Articolo di Matteo Annunziato e Valeria Casaburi – Volontari