ESTATE E INCENDI: ESISTE LA PREVENZIONE?


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Dalle notizie apprese dal Tg degli ultimi giorni, dall’inizio dell’anno a oggi sono stati distrutti dagli incendi più di 140mila ettari di boschi, una superficie così estesa che ha già superato quella bruciata nel 2017, che dall’European Forest Fire Information System, è stato definito l’anno più disastroso per il nostro Paese.

Dopo aver visto bruciare tutte queste foreste, viene da chiederci “Esiste la prevenzione? È possibile attuarla in bosco?”

Certo che sì. Oltre alle classiche norme di comportamento da tenere a mente quando si va a fare un pic-nic in montagna (come l’accensione dei barbecue, lo spegnimento dei mozziconi, i rifiuti plastici abbandonati), esiste una disciplina, la selvicoltura preventiva, il cui compito è la cura dei boschi pre-incendio. Questa, attraverso la creazione di viali tagliafuoco e la riduzione di biomassa nei boschi sovraffollati, permette di ridurre, in caso di incendio, il passaggio del fuoco da una chioma all’altra dell’albero.

Inoltre, da alcuni anni si sta attuando in campo anche una nuova tecnica, il fuoco prescritto, che consiste nel prevenire gli incendi boschivi attraverso l’uso del fuoco stesso. Questo, infatti, quando controllato (da operatori AIB addetti allo spegnimento), permette di creare nel bosco delle vere e proprie “zone” prive di infiammabilità, in modo che il fuoco “distruttivo”, quando passa, non trova il combustibile di cui ha bisogno per alimentarsi e si estingue.

Visto che, a poco a poco, le nostre foreste stanno scomparendo, non sarebbe più efficiente focalizzarsi sulla prevenzione, piuttosto che veder bruciare intere montagne?

 

Articolo di: Emilia Esposito – Volontaria

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