TERREMOTO MAROCCO


Terremoto Marocco

ARTICOLO SCRITTO DA RAGAZZI DAI 12 AI 16 ANNI DURANTE IL PRIMO INCONTRO DEI “CREATIVITY DAYS” DEL 17 SETTEMBRE 2023

Marocco terremoto di magnitudo 6.8 toglie la vita a più di 2000 persone

L’8 settembre 2023, in Marocco, situato a nord ovest del continente africano, si è verificato un terremoto di magnitudo 6.8. Il terremoto, di origine tettonica, ha colpito una nazione situata in una zona ad alto rischio sismico.

Il sisma è partito da una distanza di 70km sud ovest da Marrakech per poi raggiungere la città e provocare gravi danni ad infrastrutture e civili. Le conseguenze di questo evento, dal punto di vista umano, comprendono oltre 2000 morti e circa 2000 feriti. Le infrastrutture coinvolte nel raggio d’azione del sisma e danneggiate da quest’ultimo sono: il villaggio di Ighil, di 4000 abitanti; Mellah, un ex quartiere ebraico riconosciuto patrimonio dell’UNESCO (il quale sta ancora tentando di contare i danni arrecati ad edifici e monumenti storici in quella determinata area); la moschea Kharlsouch, completamente distrutta; il minareto della Koutouilsa (Marrakech’s roof), la cinta muraria della città. La maggior parte dei danni è stata causata dall’inefficienza antisismica di determinate strutture e dalla scarsa preparazione della popolazione ad affrontare tali eventi catastrofici.

È bene ricordare che in queste situazioni è importante mantenere la calma, allontanarsi da palazzi e zone trafficate.

I soccorsi per il Marocco sono consistenti e provengono da diverse parti del mondo. Tutti tentano di far riprendere la vita al meglio anche se dopo questi eventi è sempre difficile uscire dalla paura che essi ne causano.

Giulia A. 14 anni, Adriano G. 14 anni, Lorenzo S. 13 anni, Lorenzo T. 14 anni

FUOCHI SICURI PER TUTTI PER UN CAPODANNO A PROVA DI DIVERTIMENTO


Fuochi

Capodanno fa rima con fuochi d’artificio: usati per salutare il nuovo anno possono trasformarsi in un oggetto dannoso, causa di incidenti anche gravi. Ma come riconoscere, innanzitutto, un botto illegale?

La Marchiatura CE rappresenta una importante novità nel settore pirotecnico. Con l’ingresso sul mercato dei nuovi prodotti certificati e riclassificati nelle nuove categorie CE – F1, F2, F3, F4 ,P1, P2, T1 e T2 l’Italia si adegua alle direttive Europee e mira a incrementare il livello di qualità di tutti gli articoli presenti sul mercato.
Con il marchio CE oggi è possibile offrire un prodotto: più sicuro, più facile da gestire nella vendita al minuto, originale ed esteticamente piacevole.
I giochi pirotecnici autorizzati e in libera vendita devono riportare sulla confezione un’etichetta con il numero del decreto ministeriale che ne autorizza il commercio, il nome del prodotto, la ditta produttrice, la categoria d’appartenenza e le modalità d’uso. Possono essere venduti in tutti gli esercizi che sono in possesso di licenza per la vendita di giocattoli e possono essere acquistati da tutti, purché almeno quattordicenni.

L’Arma dei Carabinieri ha, inoltre, diffuso un elenco di comportamenti da adottare per l’uso sicuro dei fuochi d’artificio. Consigli ed informazioni che potranno essere d’aiuto per trascorrere delle giornate di festa in serenità e sempre all’insegna della sicurezza. Anche i bambini non vanno mai lasciati soli a usare fuochi di artificio perché non esistono fuochi di artificio totalmente “sicuri”, ma esistono comportamenti  da seguire che ci permettono l’utilizzo in sicurezza, come:
-Non indirizzare mai i fuochi verso balconi, finestre, bidoni dell’immondizia, auto, addobbi natalizi.
-Non collocare mai i fuochi d’artificio nelle vicinanze di luoghi abitati o dove siano depositi di paglia, di grano, fienili, boschi.
-In caso di vento evitare di sparare quelli a razzo e comunque non lanciarli mai controvento.
-Non accendere mai i fuochi dentro gli appartamenti, mai sui balconi e mai in prossimità di altre abitazioni o automobili.
-Non accendere gli articoli pirotecnici vicino le case, persone e posti a rischio di incendio.
-I fuochi d’artificio devono stare ad una certa lontananza dagli spettatori (se posizionati a terra a non meno di 15 metri, se con sistema a razzo a non meno di 30 m dalla zona di sparo), onde evitare possibili incidenti.

Ricordate: se trovate un botto inesploso, in strada oppure a casa, non toccatelo. Molti ferimenti avvengono il “giorno dopo” a causa dei botti inesplosi che si trovano per strada. Ricordatevi che un botto abbandonato o difettoso potrebbe esplodere da un momento all’altro quindi non toccateli.

Noi comunque, come ogni anno consigliamo sempre di non rischiate la vita per sparare un botto: per festeggiare il nuovo anno basta anche un abbraccio ai propri cari oppure stappare una bottiglia di spumante.

Buone Feste

Articolo di Di Ruocco Serena – Volontaria

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO IN ITALIA: COSA RISCHIAMO, COME RIMEDIARE


Cambiamento climatico

Anche il nostro Paese è colpito dalle conseguenze delle variazioni del clima. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il cambiamento climatico sta causando in Italia una serie di eventi meteorologici estremi, basti pensare che nei primi 10 mesi del 2022 ne sono stati registrati 254 , tra cui piogge particolarmente intense, lunghe ondate di calore e allagamenti delle zone costiere, aumentando il rischio di incendi a causa della siccità e peggiorando la qualità dell’aria che respiriamo.

Le cause dei cambiamenti climatici sono numerose e legate tra loro, tuttavia all’origine di questo processo c’è l’impiego delle fonti fossili, ovvero l’utilizzo di carbone, petrolio e gas. Per comprendere le cause delle variazioni climatiche è necessario quindi capire cosa sono i gas serra. Si tratta di gas che permangono a lungo nell’atmosfera terrestre impedendo al calore di fuoriuscire, tra cui si annoverano il vapore acqueo (H2O), il protossido d’azoto (N2O), l’anidride carbonica (CO2) e il metano (CH4).

Ovviamente non è soltanto la combustione delle fonti fossili a provocare il riscaldamento globale e le mutazioni del clima, infatti secondo le Nazioni Unite tra le principali cause dei cambiamenti climatici si possono distinguere:
Disboscamento per le attività agricolo e zootecniche, con la riduzione della capacità delle foreste di sottrarre CO2 dall’atmosfera;
Produzione di energia elettrica e termica tramite la combustione di carbone, gas naturale e petrolio;
Attività agricole in quanto prevedono l’impiego di fonti fossili, il disboscamento e l’utilizzo di prodotti chimici e farmaceutici;
Edifici residenziali e aziendali, a causa dell’elevato consumo di elettricità e gas metano;
Stili di vita orientati a un consumismo eccessivo che pesa sul pianeta e richiede una quantità di risorse ed energia non sostenibile.

Per la NASA, il cambiamento climatico continuerà per tutto il secolo in corso e anche oltre, con effetti di lungo termine come:
• Temperature medie globali sempre più alte;
• Allungamento della stagione senza gelo e di quella di crescita;
• Variazioni dei modelli regionali di precipitazioni;
• Maggiore siccità e ondate di calore più lunghe;
• Aumento del livello del mare da 0,30 a 2,40 metri entro il 2100;
• Serio rischio di perdita totale di ghiaccio nell’Artico;
• Uragani sempre più intensi e forti.

 

Per fermare il cambiamento climatico l’Unione Europea ha stabilito degli obiettivi ancora più ambiziosi, infatti la strategia a lungo termine dell’UE prevede la riduzione del 55% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030, con il raggiungimento della neutralità climatica nel continente entro il 2050.
La stessa direzione è stata intrapresa dalle Nazioni Unite attraverso l’Agenda 2030, un programma per lo sviluppo sostenibile volto a garantire un pianeta sano e vivibile anche alle future generazioni, valorizzando la sostenibilità ambientale e una crescita rispettosa del pianeta e del benessere di tutta la popolazione del pianeta.

Cosa possiamo fare per il cambiamento climatico:
Risparmiare energia elettrica come l’utilizzo di luci a LED a basso consumo, energia da fonti rinnovabili e dispositivi ad alta efficienza energetica;
• Scegliere le soluzioni di mobilità sostenibile come i mezzi pubblici, i veicoli elettrici;
• Evitare lo spreco di cibo per preservare le risorse alimentari e ridurre le emissioni di carbonio causate dal settore agricolo e dall’industria alimentare;
• Preferire le soluzioni circolari orientate al riciclo, al riuso e alla riparazione dei beni di consumo;
• Acquistare solo prodotti eco-friendly e rispettosi dell’ambiente.

Ognuno di noi si deve sentire coinvolto nella lotta al cambiamento climatico insieme ce la possiamo fare.

Articolo di Esposito Francesca – Volontaria

PROTEZIONE CIVILE E SICUREZZA NELLE SCUOLE


Scuola Protezione Civile Bellizzi

Sentirsi al sicuro è un bisogno collettivo di benessere, che deve essere garantito con l’attuazione di misure di prevenzione e protezione dell’ambiente lavorativo.
La necessità di sviluppare una adeguata sensibilità ai temi della salvaguardia del territorio e dell’ambiente
richiede iniziative di natura sociale e didattica, finalizzate a diffondere la cultura della prevenzione e ad
orientare i comportamenti per la tutela della persona in caso di emergenza.

La scuola è soggetta a quelle tipologie di rischio specifiche dei luoghi ad alta densità di affollamento, inoltre l’età degli alunni, nella maggior parte minorenni o addirittura infanti, rappresenta un ulteriore parametro che influenza la valutazione dei rischi.
Il Sistema di Protezione Civile pone da sempre grande attenzione al mondo della scuola, che rappresenta l’interlocutore privilegiato per formare su prevenzione, informazione e promozione destinate ai futuri cittadini, in quanto ambito nel quale la curiosità dei discenti riesce a rendere efficaci queste attività.

La nostra associazione si troverà impegnata nella settimana che segue (dal 21 al 25 Novembre) con una serie di incontri nelle varie sedi dell’Istituto Comprensivo Statale di Montecorvino Pugliano (SA). Un lungo confronto di classe in classe dove i nostri volontari affronteranno, insieme agli alunni, diversi argomenti riguardanti il mondo della Protezione Civile, ma anche la Sicurezza in generale.

Gli incontri prevedono un momento iniziale di attività in aula con i volontari che illustrano i maggiori rischi che riguardano il territorio in cui è collocato il plesso scolastico, ponendo l’attenzione sugli aspetti relativi ai comportamenti corretti da assumere in caso di emergenza.
I principali argomenti che verranno sviluppati durante gli incontri sono:
i principali rischi ed i livelli di vulnerabilità del territorio;
il sistema di allertamento per rischio idrogeologico e sismico;
la conoscenza delle norme e dei comportamenti da adottare in caso di emergenza;
la conoscenza delle misure di salvaguardia per prevenire o limitare i possibili rischi, anche stimolando una crescente attenzione ai temi della tutela ambientale;
i possibili pericoli e rischi che si possono affrontare in casa;
l’utilizzo dei fuochi artificiali a norma ed in sicurezza.

Articolo di Di Ruocco Serena – Volontaria

INIZIO DELL’ANNO SCOLASTICO: SICUREZZA IN CLASSE


Protezione Civile Bellizzi - fuochi d'artificio

Siamo ormai agli inizi di Settembre e come ogni anno la scuola sta per ricominciare. I bambini ed i ragazzi passeranno le mattinate fra i banchi di scuola e lontani dai genitori. Come è giusto che sia spetta anche ai genitori (oltre che agli insegnanti) spiegare ai figli le norme di sicurezza da tenere in classe in caso di calamità naturali o incidenti. Andiamo a vedere le norme generali, ricordandoci però che ogni scuola ha spesso un’organizzazione interna che può differire leggermente dalle norme che vi stiamo spiegando noi, quindi è bene informarsi anche presso la propria scuola.

In caso di terremoto
Appena si avverte la scossa di terremoto, proteggersi immediatamente sotto ai banchi se si è in classe, oppure in prossimità di strutture portanti come colonne o travi se si è fuori dalla classe. Se si è in vicinanza della porta della classe, e si ha la possibilità, aprire la porta, che potrebbe altrimenti incastrarsi.
Al termine della scossa, insieme al proprio insegnante, dirigersi in fila indiana verso l’uscita di emergenza più vicina o verso la scala di sicurezza più vicina. La fila inizierà con l’aprifila (di solito il più vicino alla porta) e si concluderà con il chiudifila (di solito il più lontano dalla porta) che, abbandonando per ultimo la classe, può controllare se vi sono compagni feriti che hanno bisogno di un aiuto e dopo di che chiudere la porta se la classe è vuota.
Raggiunta l’area sicura (punti di raccolta) esterna alla scuola, l’insegnante provvederà ad effettuare l’appello e qui attendere i soccorsi esterni.

In caso di incendio
Se l’incendio si è sviluppato all’interno della classe, abbandonare la classe chiudendo la porta per evitare che l’incendio si propaghi.
Se invece l’incendio si è sviluppato all’esterno, ma è impossibile uscire per il troppo fumo, chiudere bene la porta cercando di sigillare il più possibile le fessure evitando di far entrare il fumo. E’ consigliabile anche non aprire la finestra, in quando il fumo entrerebbe dalla porta più velocemente. Attendere quindi l’arrivo dei soccorsi.

In linea generale possiamo dire che per qualsiasi allarme è bene sempre mantenere la calma ed attuare le norme dell’aprifila e chiudifila per uscire dalla classe e raggiungere i punti di raccolta. Durante l’evacuazione bisogna lasciar perdere oggetti personali, non bisogna correre o gridare.
Se però il pericolo non è ancora cessato, è bene attuare le norme spiegate precedentemente, trovando un posto sicuro e se il pericolo non cessa, attendere i soccorsi.

Articolo di Conte Mario Antonio – Volontario